Le blatte e le malattie


Pericolosi vettori di malattie per l’uomo

Industrie alimentari, mense aziendali, bar ma anche locali caldaie e cantine sono i luoghi più abitualmente frequentati dalle blatte. Dove è presente un forno di cottura, una macchina per la distribuzione di bevande calde, una centralina elettrica, un carrello riscaldato per il trasporto di vivande non è difficile trovare segni della presenza di questi insetti.

Le blatte, comunemente definite con il nome di scarafaggi, si moltiplicano velocemente entrando in contatto con le derrate e sporcandole con i loro escrementi.

Ognuno è conscio di questo pericolo, ma sicuramente è meno noto il fatto che Blatta orientalis, Periplaneta americana e Blattella germanica (gli scarafaggi maggiormente diffusi in Italia) sono anche pericolosi vettori di numerosi microrganismi patogeni.

Se qualche hanno fa aveva fatto molto scalpore la notizia che in un ospedale del Belgio era stato isolato il virus della poliomelite in una blatta, oggi sappiamo con certezza che la salmonellosi spesso entra nelle cucine proprio per azione delle blatte.

Il Vibrio cholerae è il batterio che provoca il colera, una terribile malattia che può essere fatale se non riconosciuta per tempo. Ebbene questo vibrione riesce addirittura a insediarsi nell’intestino della blatta e a moltiplicarsi con il risultato che l’insetto può trasmettere per tutto l’arco della sua vita il microrganismo.

Fenomeni di dissenteria riscontrati in persone che avevano mangiato in luoghi pubblici (mense o ristoranti con scarsa igiene) a volte non sono imputabili al cibo non fresco o in qualche modo avariato, bensì alle blatte che durante i loro trasferimenti notturni trasportano sui cibi non protetti o sulle stoviglie gli entero batteri, agenti di tossinfezioni e intossicazioni alimentari.

La colonizzazione progressiva delle blatte e la loro capacità di spostarsi anche su lunghi percorsi grazie agli imballaggi ha reso ancor più problematico il loro contenimento.

Non è raro verificare la presenza di scarafaggi anche su camion, treni e aeroplani.

La difesa contro questo parassita non deve quindi avere solo una valenza di protezione verso gli alimenti ma deve anche impedire la diffusione di malattie che possono risultare gravi per l’uomo.

Per questo motivo nei protocolli di intervento Eurogreen, la deblattizzazione non è solo un intervento chimico mirato all’eradicazione dell’insetto.

L’azione comprende la stesura di norme igieniche per la costante pulizia dei locali e l’eliminazione dei residui di cibo; le opere di manutenzione dei locali come la chiusura di fessure nei muri o l’eliminazione di anfratti; la protezione delle canaline per conduttori elettrici; l’uso di esche alimentari per il monitoraggio dei locali e identificazione dei luoghi più a rischio di infestazione.

Non da ultimo Eurogreen prevede la possibilità di interventi biologici mediante l’utilizzo di feromoni di aggregazione.

Eurogreen si prodiga affinché una corretta e razionale lotta antiparassitaria, accompagnata da norme di prevenzione e di igiene ambientale, rendano meno pesante la trasmissione di malattie gravi da parte delle blatte e rendano più salubri i locali frequentati dagli utenti e più protetti gli alimenti.

 

 

Bibliografia:
Suss L. – Gli intrusi – Manuale di entomologia urbana – Ed. Informatore Agrario, 2004
Puccini  V., Tarsitano E. – Parassitologia urbana – Edagricole, 2003
Montanari M., Ruschioni E., Trematerra P – Sugli infestanti e sulle infestazioni – Gangemi Editore, 2008

 

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.