Habitat e diffusione delle zanzare: elementi per la prevenzione


Conoscere dove e come vivono le zanzare è utile per mettere in atto tutte quelle strategie atte ad evitare l’insediamento di questi fastidiosi ditteri. Ogni ristagno idrico rappresenta un luogo a rischio di zanzare.

Le larve di zanzara possono vivere e svilupparsi solo in acqua.

Vivono meglio dove l’acqua è stagnante o comunque in quei corsi dove la presenza di anse o di vegetazione spontanea può frenare il flusso idrico creando zone protette.

Sono in grado di resistere alle basse temperature al punto che alcuni studi sostengono che le zanzare possono sopravvivere, se opportunamente protette, ai rigori invernali della Pianura Padana.

È più facile riscontrare le larve di zanzare dove i corpi idrici hanno elevati carichi organici da cui trarre nutrimento.

L’ossigeno non è un fattore limitante poiché le larve ricavano questo elemento dai sifoni respiratori che fanno sporgere dal pelo d’acqua.

L’ovodeposizione e il successivo sviluppo larvale ha luogo in qualsiasi luogo dove l’acqua permane per un tempo sufficiente perché le uova si schiudano e le larve possano completare lo sviluppo fino allo stadio di adulto.

L’elenco dei luoghi dove le zanzare si possono annidare è quanto mai lungo e contiene anche posti insospettabili.

Se appare ovvio aspettarsi grosse infestazioni in prossimità di acquitrini, di bacini perenni e per l’approvvigionamento idrico degli orti urbani, risaie, vasche e fontane ornamentali soprattutto laddove le acque sono ferme e contengono detriti vegetali (la formazione di alghe superficiali e di vegetazione lungo le sponde nelle cui vicinanze le larve trovano nutrimento e riparo), è meno immediato pensare che luoghi altrettanto apprezzati dalle zanzare per le loro ovodeposizioni sono le pozze o le raccolte d’acqua scoperte, le carcasse delle gomme di scarto, i pozzetti stradali.

Anche i barattoli vuoti in cui per alcuni giorni si accumula l’acqua piovana possono costituire ottimi focolai d’infestazione per lo sviluppo delle prime forme larvali della zanzara.

Le grondaie con pendenze non corrette e che favoriscono ristagni anche temporanei di acqua sono più che sufficienti per permettere la schiusa delle uova e il completamento del ciclo della zanzara fino allo sfarfallamento dell’adulto.

Il cattivo smaltimento delle acque piovane, delle acque superficiali o reflue, può costituire un presupposto per la formazione di pozze particolarmente apprezzate dalle zanzare femmine per deporre le uova.

Le pozzanghere e le pozze di acqua stagnante soprattutto se carenti di ossigeno possono pullulare di larve di zanzara e solo la loro repentina evaporazione può interrompere lo sviluppo di questi insetti.

Quindi appare chiaro come uno degli aspetti salienti nella prevenzione alla zanzare consiste nell’evitare qualsiasi formazione di ristagno idrico che per quanto possa essere di limitata estensione, al limite anche un semplice sottovaso, rappresenta una formidabile forma attrattiva delle femmine gravide.

Bibliografia:
Puccini  V., Tarsitano E. – Parassitologia urbana – Edagricole, 2003
Atti del Convegno “La zanzara tigre compie 15 anni: cosa sappiamo e cosa dovremmo sapere – Giulianova, 2005

Aree geografiche di intervento

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