Le mosche sono pericolose?


Dove la lotta alle mosche è indispensabile

Musca domestica

Sicuramente sono fastidiose. Il loro incessante volare intorno alle persone e la persistenza a posarsi nello stesso luogo ripetutamente porta ad un’enorme disturbo. Del resto è un modo di dire molto comune quello di indicare una persona irritata o esasperata da una certa situazione come di una persona alla quale “è saltata la mosca al naso”.

Di mosche ne esistono diversi tipi. Schematicamente possono essere divise in due grossi gruppi. Le mosche lambitrici e le mosche pungitrici.

Nel primo gruppo vengono comprese quelle specie di mosche in cui l’apparato boccale è costituito da una sorta di proboscide la cui parte terminale lambisce le sostanze liquide o gratta quelle solide in modo da poterle poi aspirare attraverso dei minuscoli tubicini chiamati pseudotrachee.

Ciclo della mosca domestica

Di questo gruppo fa parte ad esempio la comune mosca domestica (Musca domestica) che in ambiente urbano si ritrova laddove è presente materiale organico. Nelle abitazioni il luogo preferito è la cucina ma elevata è la loro presenza anche in prossimità di stalle, caseifici, luoghi di raccolta di spazzatura, etc.

Vengono attirate dal calore, dall’umidità, dall’anidride carbonica e dall’odore. L’uomo attira la mosca tramite il sudore e i panni sporchi.

Tra le specie pungitrici si ricorda la Stomoxys calcitrans, specie ematofaga che si ritrova soprattutto nelle vicinanza di animali a riposo e che punge l’uomo prevalentemente agli arti e alle caviglie.

Stomoxys calcitrans

La sua molestia è proprio attribuibile alla sua capacità di pungere provocando dolore per via del suo robusto apparato boccale.

Indipendentemente dalla loro modalità di nutrizione, tutte le mosche comunque possono svolgere un ruolo attivo nella trasmissione di microrganismi patogeni.

La mosca comune, ad esempio, viene riconosciuta come vettore di centinaia di diversi agenti patogeni. Le larve dei mosconi della carne sono resistenti ai succhi gastrici e quindi se ingerite possono provocare lesioni gastriche e/o intestinali.

Ciclo di Stomoxys calcitrans

La sua molestia è proprio attribuibile alla sua capacità di pungere provocando dolore per via del suo robusto apparato boccale.

Indipendentemente dalla loro modalità di nutrizione, tutte le mosche comunque possono svolgere un ruolo attivo nella trasmissione di microrganismi patogeni.

La mosca comune, ad esempio, viene riconosciuta come vettore di centinaia di diversi agenti patogeni. Le larve dei mosconi della carne sono resistenti ai succhi gastrici e quindi se ingerite possono provocare lesioni gastriche e/o intestinali.

La trasmissione può avvenire per via meccanica o biologica.

Nel primo caso la mosca trasmette il parassita semplicemente trasportandolo da un ospite all’altro. Batteri come salmonelle, streptococchi ed Escherichia coli, virus del gruppo degli Enterovirus e Rotavirus, protozoi come le amebe e la Giardia sono tra gli esempi più conosciuti di patogeni che utilizzano le mosche come vettore.

La trasmissione biologica prevede che il patogeno trascorra un periodo di sviluppo all’interno della mosca. È il caso di Thelazia californiensis, nematode agente della telaziosi, una malattia che colpisce il sacco congiuntivale dell’occhio dell’uomo.

Il quadro descritto potrebbe apparire molto preoccupante e indurre nel lettore un allarmismo oltre misura.

In realtà la presenza di mosche è spesso indice di condizioni igieniche precarie dell’ambiente ma la possibilità di trasmissione di agenti patogeni assume importanza solo in ambienti molto degradati (tipicamente le caotiche periferie dei grossi centri urbani) e le aree presso villaggi e comunità di paesi in via di sviluppo.

Le mosche comunque vivono con l’uomo e ne condividono l’ambiente. Dove arriva l’uomo e quindi i suoi rifiuti organici, arriva anche la mosca che per questo motivo viene considerata una specie sinantropica.

Dove l’igiene e la prevenzione sono massime, la popolazione di mosche è sempre notevolmente ridotta ma mai assente. In ambienti dove si lavorano matrici organiche (caseifici, salumifici, macelli) è pertanto normale trovare le mosche.

In questi ambienti è indispensabile prevedere interventi di demuscazione.

Bibliografia:
Casadei B., Dalla Pozza GL. – Ambiente urbano e lotte antiparassitarie – Maggioli editore, 1989
Puccini  V., Tarsitano E. – Parassitologia urbana – Edagricole, 2003
Suss L., Pezzato G. – Prevenzione delle infestazioni nelle industrie alimentari – Chiriotti Editore, 2002

Le foto sono state gentilmente concesse da Jim Kalish, UNL Entomology – University of Nebraska Lincoln

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.