I trattamenti di derattizzazione


Lo sfruttamento delle abitudini alimentari di topi e ratti

Esca addizionata con coloranti

La preparazione o la scelta di un’esca alimentare richiede la conoscenza delle abitudini alimentari dei roditori.

Fondamentalmente onnivori, topi e ratti si nutrono di alimenti sia di origine vegetale che di origine animale anche se Mus domesticusRattus rattus prediligono una dieta vegetariana mentre Rattus norvegicus è attratto maggiormente dai cibi di origine animale (piccoli vertebrati e invertebrati).

Nella alimentazione di topi e ratti un ruolo importante viene svolto dai cereali: grano, orzo, mais, avena, riso e sorgo sono utilizzati per la preparazione di esche.

Dispenser con esca topicida

Di basso costo e di facile conservazione, i cereali vengono a volte addizionati a particolari aromi per aumentarne l’attrattività e l’appetibilità.

Altre aggiunte sono i conservanti, gli amaricanti e i coloranti.

I conservanti prolungano la durata e quindi l’efficacia dell’esca.

Gli amaricanti svolgono una funzione di sicurezza in quanto conferiscono all’esca un sapore sgradevole che la rendono inappetibile agli uomini ma soprattutto ai bambini. Il punto debole di questi additivi è che il sapore non viene avvertito dagli animali domestici che potrebbero, se applicati male, ingerirli.

I coloranti svolgono anch’essi una funzione di sicurezza e mettono in risalto la pericolosità dell’alimento. Per impedire l’ingestione anche occasionale, il colore che viene conferito all’esca è completamente diverso da qualsiasi altro prodotto destinato all’alimentazione umana da renderne improbabile l’ingestione.

Particolare della bocca di alimentazione

Il dosaggio delle esche da distribuire è un aspetto rilevante nella lotta ai roditori: le quantità devono essere commisurate alla popolazione infestante dedotta dai sopralluoghi e dai monitoraggi svolti in precedenza.

In caso di dosaggio insufficiente, l’esca viene consumata solo dai maschi dominanti mentre i subordinati si salvano e rendono di fatto inefficace il trattamento.

Nelle relazioni sociali all’interno di una colonia, i maschi dominanti mostrano una spiccata neofobia mentre gli individui dominati, spinti dalla fame, sono più propensi ad assaggiare cibi nuovi diventando dei veri e propri “assaggiatori”.

Quando la nuova fonte di cibo diventa abituale, viene accettata anche dagli altri componenti della colonia. Il periodo che deve trascorrere tra l’introduzione del nuovo cibo e l’accettazione da tutti gli individui della colonia è molto variabile e può richiedere anche un mese.

Per tale motivo i tecnici Eurogreen nell’attuare un programma di derattizzazione provvedono ad una somministrazione iniziale di esche prive del principio attivo tossico in modo da abituare la popolazione alla nuova presenza e accettarne l’introduzione.

Vinta la neofobia, la sostituzione con esche avvelenate sortirà effetti pressoché immediati.

Bibliografia:
Puccini  V., Tarsitano E. – Parassitologia urbana – Edagricole, 2003
Suss L., Pezzato G. – Prevenzione delle infestazioni nelle industrie alimentari – Chiriotti Editore, 2002
Capizzi D. – Santini L. – I roditori italiani – Antonio Delfino Editore, 2007

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.