La lotta integrata e complementare a topi e ratti


Il controllo di topi e ratti non richiede necessariamente un intervento chimico. La lotta integrata prevede metodi di difesa a impatto ambientale nullo: trappole multicattura, carte collanti atossiche, posizionamento di esche rodenticide in dispenser protetti e inaccessibili a uomini e animali non target. Ma topi e ratti sono “bombe ecologiche” che portano con sè pulci, pidocchi, acari, tutti vettori di pericolose malattie per l’uomo: per questo motivo la derattizzazione va accompagnata dalla disinfezione ambientale

Derattizzazione - Cartello di controlloTutti i sistemi produttivi che coinvolgono in qualche misura gli alimenti rivolgono particolare attenzione alle procedure che devono mantenere alti i livelli di sicurezza e qualità.

Tutte queste procedure, che rientrano nelle metodiche H.A.C.C.P., mettono in risalto l’igiene complessiva delle strutture che si realizza anche attraverso il controllo dei roditori.

Un valido ed efficiente programma di controllo non può prescindere dall’applicazione di tecniche all’avanguardia che non si limitano alla semplice difesa chimica ma coinvolgono tutta una serie di comportamenti che rendono più semplice ed efficace il controllo di topi e ratti.

Si parla in questo caso di “difesa integrata” che parte dalla conoscenza dell’etologia della specie oggetto dell’intervento e ha come obiettivo la razionalizzazione degli interventi che devono proteggere gli ambienti e le persone limitando quanto più possibile l’impiego di mezzi chimici o in alternativa orientandosi verso prodotti altamente selettivi e a minore tossicità ambientale.

Derattizzazione - Trappola multicatturaIl progresso tecnologico mette oggi a disposizione attrezzature e sostanze a bassissimo impatto ambientale. Lo stesso monitoraggio delle infestazioni si avvale delle migliori conoscenze tecniche e scientifiche.

Le trappole multicattura sono un chiaro esempio di intervento a basso impatto ambientale in cui si sfrutta unicamente il comportamento del topo che abitualmente si muove rasente alle pareti e che nel fare ciò si infila inconsapevolmente in queste trappole.

Allo stesso modo devono essere considerate le carte collanti atossiche: si tratta di cartoncini grandi quanto una cartolina sul quale viene deposto uno strato adesivo che cattura topi e ratti che dovessero transitarci sopra. L’uso di queste trappole consente di identificare la tipologia di infestzione e le vie di accesso in un ambiente chiuso.

Derattizzazione - Gel tracciante e topicidaDerattizzazione - Impronte di ratto su gelIl massimo risultato nella bonifica ambientale con il minimo costo ecologico viene conseguito solo coniugando questi aspetti con l’elevata professionalità e la buona conoscenza della biologia dell’organismo target.

I principi della lotta integrata prevedono l’utilizzo di biocidi specifici e di accorgimenti ecologici che impediscano inutili dispersioni nell’ambiente e consentano nel contempo di ottenere un elevato livello di protezione.

Per tale motivo le esche rodenticide vengono inserite in postazioni caratterizzate da un dispenser protetto da un involucro in modo da renderlo inaccessibile a uomini e animali non target.

I punti d’esca possono essere molto ravvicinati (2-3 m) tra loro come nel caso di lotta al topo domestico a causa della scarsa propensione a esplorare vasti spazi. Nel caso invece di lotta al Rattus rattus o Rattus norvegicus, la disposizione a colonizzare vaste aree consente un maggiore distanziamento delle esche.

Nel caso in cui vengano impiegate in ambienti esterni o laddove l’umidità è elevata, le esche devono essere idrorepellenti.

Con una certa approssimazione è possibile valutare la buona riuscita dell’intervento verificando le dosi di esche non trattate asportate giornalmente.

Se ogni sopralluogo viene accompagnato inoltre dall’asportazione degli escrementi, la comparsa di nuovi depositi può essere utilizzata come indice della popolazione presente.

Derattizzazione - Punto di distribuzione con cartellinoOgni punto di distribuzione viene contrassegnato da uncartellino che riporta: nome della ditta che esegue il servizio, numero della postazione, principio attivo utilizzato e relativo antidoto al veleno.

Per identificare la presenza di individui ancora attivi e scovare tane e camminamenti si usano le polveri traccianti atossiche sulle quali rimangono ben visibili le impronte dei roditori di passaggio.

I rodenticidi devono avere una elevata sicurezza di impiego sia nei riguardi degli operatori che di altre persone o animali domestici.

L’estrema eterogeneità di prodotti disponibili (tutti comunque autorizzati dal Ministero della Salute e di bassa potenziale tossicità), ne permette il loro utilizzo in diverse combinazioni adattabili alle differenti situazioni anche in considerazione delle elevate doti di scaltrezza, prolificità e adattabilità mostrata da topi e ratti per la lotta per la sopravvivenza.

Infine non è da trascurare il fatto che ratti e topi sono delle vere e proiprie “bombe ecologiche” in quanto sul loro corpo e al loro interno trasportano una enorme quantità di microrganismi e di ectoparassiti.

Pulci, pidocchi e acari sono inseparabili compagni di viaggio di topi e ratti e possono essere vettori di pericolose malattie per l’uomo come la peste bubbonica (ormai fortunatamente solo un ricordo), la leptospirosi, la salmonellosi e le rickettsiosi.

L’aspetto igienico-sanitario di un ambiente viene pertanto compromesso non solo dalla presenza di topi e ratti ma anche dalla possibile comparsa di malattie veicolate dagli stessi e che possono colpire l’uomo e gli animali domestici.

Per questo motivo negli ambienti particolarmente affollati come ospedali, scuole, edifici pubblici, non è escluso che il trattamento di derattizzazione debba essere accompagnato da operazioni complementari di disinfezione ambientale.

La trasmissione da roditore a uomo può avvenire tramite punture di pulci o pidocchi, per contatto diretto con sangue e urine o per ingestione di acqua o alimenti infetti.

Tra le malattie attualmente più pericolose si segnala la leptospirosi provocata dall’agente patogeno Leptospira icterohaemorrhagiae che provoca febbre, vomito, diarrea e mal di testa e che si trasmette all’uomo per contatto diretto di sangue e urine.

Bibliografia:
Capizzi D. – Santini L. – I roditori italiani – Antonio Delfino Editore, 2007
Puccini  V., Tarsitano E. – Parassitologia urbana – Edagricole, 2003
Galli A., Bertoldi A.– Igiene degli alimenti e HACCP – EPC libri, 2004

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