La prevenzione nella lotta alle zanzare


Le zanzare sono ormai insetti più fastidiosi che pericolosi e proprio per questo bastano pochi ma precisi accorgimenti per limitarne la loro diffusione senza compromettere la salute dell’ambiente. La prevenzione serve proprio per limitare gli interventi di disinfestazione.

Oggigiorno la lotta alle zanzare non ha più motivazioni primariamente igienico-sanitarie. La possibile trasmissione di malattie come la malaria deve essere considerata un problema ormai superato nel nostro paese anche se il comportamento leggero di chi ha viaggiato senza precauzione in paesi dove il plasmodio è ancora attivo, non deve essere assolutamente trascurato.

Le maggiori problematiche che si riscontrano nelle città ed in particolar modo nelle località turistiche è il fastidio e il disagio provocato dal volo e dalle punture delle zanzare, soprattutto della zanzara tigre.

Per questo motivo si cerca di prevenire la diffusione di questi insetti volanti prediligendo la lotta larvicida a quella adulticida.

Tale scelta ha motivazioni sia ecologiche che di opportunità.

La lotta adulticida prevede l’utilizzo di prodotti a largo spettro d’azione che possono avere un forte impatto ambientale e sulla popolazione. Per tale motivo si ricorre alla lotta adulticida solo in casi particolari: interventi di soccorso in luoghi pubblici come parchi, scuole, ospedali, case di cura, etc.

La lotta larvicida invece risulta essere più discreta e viene condotta con prodotti biologici a basso impatto ambientalecome ad esempio il Bacillus thuringiensis.

Tutto questo si traduce in benefici per la salute del cittadino ma anche per la salute dell’ambiente.

Gli interventi di prevenzione si muovono essenzialmente su due livelli: in primo luogo si procede ad una bonifica territoriale che miri ad eliminare ogni fonte di ristagno idrico indispensabile per l’ovodeposizione da parte delle femmine feconde; ma tutto questo diventa inutile se parallelamente non si fornisce una capillare informazione alla cittadinanza per ridurre la possibilità di creare focolai secondari di infestazione.

Lo sgrondo delle acque superficiali e lo sfalcio periodico della vegetazione sono tecniche utili per creare ambienti non ospitali per le zanzare.

In termini di prevenzione si può anche pensare all’introduzione, in bacini chiusi di acqua permanente, il pesce larvivoro Gambusia affinis, anche se non sempre si sortiscono gli effetti desiderati.

Il servizio di dezanzarizzazione deve inoltre necessariamente prevedere una preventiva mappatura del territorio per la localizzazione dei focolai di infestazione avendo l’accortezza di registrare informazioni relativamente alla presenza di acqua: se continua o intermittente è un elemento da non sottovalutare in termini di probabile presenza di zanzare.

In questo modo è possibile creare una banca dati aggiornata di anno in anno per valutare la pullulazione della popolazione ma anche per verificare l’efficacia dell’intervento attraverso sopralluoghi a cadenza quindicinale nei punti a maggior rischio di infestazione.

In ambiente urbano i luoghi di più probabile infestazione sono la rete fognaria, i tombini, le caditoie. In questi luoghi il ristagno di acqua è più che sufficiente per creare un focolaio d’infestazione ideale per le zanzare. Gli adulti sono in grado di svernare in luoghi riparati come cantine, box, seminterrati.

Nei giardini privati i luoghi più probabili sono i sottovasi, le vasche per la raccolta delle acque piovane. Un semplice coperchio o una rete anti-zanzare può impedire indesiderate ovodeposizioni. Si deve comunque avere l’accortezza di svuotare i contenitori ogni 4-5 gg per interrompere il ciclo di sviluppo.

Nelle fontane ornamentali, come già indicato, può essere utile introdurre pesci larvivori (gambusie e pesci rossi)

Altri luoghi ottimali per lo sviluppo delle larve sono grondaiecavità di alberi, rifiuti abbandonati, scatole, bottiglievecchi pneumatici. Dove sono presenti depressioni vi sono sicuramente ristagni idrici.

Se si esce dall’ambito cittadino, i canali e i fossati sono i luoghi preferiti per l’ovodeposizone così come le aree agricole incolte o abbandonate. Da qui l’importanza di sfalciare periodicamente la vegetazione soprattutto lungo le sponde dei canali.

Bibliografia:
Giornata di Studio – Lotta alla zanzara tigre: azioni coordinate ed interdisciplinari – Ferrara, 2009
Atti del Convegno “La zanzara tigre compie 15 anni: cosa sappiamo e cosa dovremmo sapere – Giulianova, 2005

Aree geografiche di intervento

Prestiamo servizio di disinfestazione nella provincia di Brescia, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, Bologna, Torino, Venezia, Alessandria, Trento, Bolzano, Genova, Sondrio, Rovigo, Piacenza, Verona, Biella, Vercelli, Asti, Pavia, Modena, Ferrara, Vicenza, Padova.