La stabilità degli alberi


Il rischio di caduta degli alberi

Quando un albero può essere definito stabile? La risposta più ovvia potrebbe sembrare: “Quando l’albero non mostra difetti o alterazioni di crescita. Quando un albero appare sano”.Caduta di un albero

In effetti la comparsa di un difetto e la sua sintomatologia sono segnali inequivocabili che l’albero ha subito una sollecitazione che ha modificato il suo equilibrio interno, equilibrio che lo stesso albero cerca di ristabilire mediante una produzione supplementare di materiale nel punto di disomogeneità.

Se l’albero riesce a ridurre queste sollecitazioni, l’intervento ha successo; in caso contrario l’albero cade.

Fortunatamente l’evento non è quasi mai improvviso dal momento che la reazione dell’albero produce quasi sempre un sintomo ben visibile. Il cambio in genere è il tessuto che sottende a questo compito e la sua attività supplementare diventa ben evidente.

La stabilità strutturale di un albero può essere minata da cause biologiche o cause meccaniche.

Rottura di branca

Nel primo caso il cedimento è legato a processi degradativi a carico del legno che perde la sua portanza; nel secondo caso dipende dai carichi sostenuti dalla chioma che vanno a gravare sul tronco e sulle radici.

Questi carichi possono essere dovuti allo stesso peso della massa vegetativa oppure a sollecitazioni atmosferiche quali il vento, la neve, la grandine.

Ma se questi sono eventi tutto sommato prevedibili, diverso è il caso in cui il cedimento non è dovuto ad una maggiore sollecitazione esterna bensì ad una attenuazione della resistenza interna di un albero.

Una carie interna che provoca l’infragilimento del legno non sempre produce difetti visibili esternamente proprio perché l’albero non “sente” nessun aumento della sollecitazione.

Il cambio non viene stimolato a costruire nuovo materiale per riparare eventuali difetti e pertanto all’esterno non compare alcun sintomo.

In questi casi l’albero appare sano ma un vento del tutto normale può causare uno schianto improvviso. In altri casi può essere lo stesso peso dell’albero a causare il cedimento.

Solo gli aumenti di sollecitazione provocano dei sintomi; se invece il problema è il deterioramento non è detto che l’alterazione venga “segnalata”.

Carie del fusto

Sono questi problemi che si riscontrano soprattutto su alberi sovrammaturi e/o senescenti.

In questi casi l’analisi visiva non riesce a diagnosticare eventuali difetti interni. L’unico modo per scoprirli è “guardare dentro“.

L’analisi tomografica eseguita con il Tomografo Picus è un ottimo strumento diagnostico che permette non solo di verificare la presenza di un difetto interno ma anche di misurarne l’entità.

La quantificazione del difetto interno è l’elemento cardine sul quale viene costruita la diagnosi finale che prendendo in considerazione l’entità del difetto, il luogo dove è stato rilevato, il target, indica la possibilità di salvaguardia del’esemplare ovvero la necessità del suo abbattimento.

Bibliografia:
Mattheck C, Breloer H. – La stabilità degli alberi – Il Verde Editoriale, 1998
Semenzato P – Un piano per il verde – Signumpadova, 2003
Shigo A. – A new tree Biology – Shigo and Trees Associates, 2008

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

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