L’Antracnosi dell’Ippocastano


Un’infezione precoce da non sottovalutare

Antracnosi platano

Con l’arrivo della primavera gli alberi escono dal loro “letargo” invernale e riprendono la propria attività vegetativa. Con il risveglio della natura si risvegliano anche i parassiti alcuni dei quali sono pronti a colpire non appena le piante emettono le prime foglioline tenere.

L’ippocastano è tra i primi alberi a germogliare ma è anche tra i primi ad essere attaccato dai parassiti.

In Italia all’inizio degli anni Novanta è approdato un nuovo fitofago che ha creato numerosi problemi soprattutto agli ippocastani presenti nelle città. L’arrivo improvviso di Cameraria ohridella, ma soprattutto la mancanza di antagonisti, ha fatto si che l’insetto si diffondesse a macchia d’olio in tutto il Nord Italia costringendo gli addetti ai lavori ad una lunga battaglia per il suo contenimento.

L’arrivo di Cameraria ha fatto passare in secondo piano un’altra parassitologia, presente già da anni in Italia, mai così funesta ma comunque sempre attuale e con pesanti riflessi sia sulla fisiologia che sulla salute degli alberi.

La malattia è l’Antracnosi dell’ippocastano e l’agente causale è un fungo: Guignardia aesculi (Peck.) Stew, specifico per l’ippocastano.

I sintomi sono relativamente semplici da osservare poiché sulle foglie si formano delle macchie brune delimitate inizialmente dalle nervature fogliari ma che con il tempo tendono a occupare tutto il lembo. Il fungo è in grado di attaccare le foglie non appena queste si sono distese e viene favorito nel suo processo infettivo da primavere piovose e con temperature superiori a 10°C.

Anche quando le infezioni primaverili possono sembrare moderate, la malattia non deve essere sottovalutata poiché Guignardia può provocare ingenti danni in estate se non viene contenuta al suo primo comparire. Gli ippocastani pesantemente attaccati e non protetti possono apparire pressoché defogliati in piena estate con risvolti trofici importanti per l’albero che a settembre cercherà di ricostruire la propria chioma a scapito delle proprie riserve energetiche.

Il quadro fitopatologico descritto si sovrappone all’aspetto estetico per cui interi viali alberati che dovrebbero fornire ombra nel pieno della stagione estiva, assumono un habitus autunnale particolarmente triste da osservare soprattutto quando nei dintorni la natura è ancora rigogliosa e piena di colori.

Se contemporaneamente si ha infestazione da Cameraria, che provoca defogliazione precoce dalla chioma, e la simultanea presenza, soprattutto in luoghi dove la carenza idrica e l’inquinamento atmosferico sono all’ordine del giorno, del “bruciore non parassitario”, fisiopatia con sintomi molto simili a quelli manifestati da Guignardia, è facile pensare che per mantenere un elevato standard qualititavo e sanitario degli alberi bisogna necessariamente intervenire per tempo prima che i parassiti prendano il sopravvento.

Per quanto riguarda Guignardia aesculi, oltre alla pratica di raccogliere e distruggere le foglie cadute a terra in quanto contenenti le forme di sopravvivenza del fungo, è indispensabile, soprattutto quando si hanno primavere piovose, prevedere interventi alla chioma all’apertura delle gemme e dopo una ventina di giorni per bloccare l’infezione primaria.

Questi interventi sono tanto più indispensabili quanto più l’infezione era stata elevata nell’annata precedente.

Eurogreen già alla ripresa vegetativa degli ippocastani attiva i propri tecnici per interventi tempestivi qualora si riscontri la presenza di Guignardia in modo da bloccare sul nascere i primi focolai di infezione e predisporre, ma solo se necessario, eventuali interventi successivi.

Bibliografia:
Goidanich G. – Atlante delle avversità degli alberi ornamentali – Edagricole, 1986
Moriondo F. – Introduzione alla Patologia Forestale – UTET, 1989
Ponti I., Marchetti L., Laffi F. – Avversità delle piante ornamentali – Edizioni l’Informatore Agrario, 1995

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

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