Le abitudini alimentari dei tarli del legno


I tarli del legno hanno cicli biologici lunghi

Lyctus linearis

I tarli del legno, tra gli insetti, presentano cicli biologici più lunghi. Il ciclo dei lictidi si aggira intorno all’anno. Gli anobidi hanno cicli biologici che variano da 1 a due anni. Nei cerambicidi la durata del ciclo può variare da 1-2 anni fino a più di dieci a seconda delle temperatura e dell’umidità dell’ambiente.

Nulla a che vedere con gli insetti fitofagi che attaccano la vegetazione degli alberi: afidi, lepidotteri defogliatori, tingidi, cameraria, solo per fare alcuni esempi, completano nell’arco dell’anno 2 o più generazioni.

Molti sono i fattori che determinano la lunghezza del ciclo vitale di un insetto. Tra questi la dieta alimentare rappresenta un elemento di primaria importanza.

Afidi e tingidi si nutrono della linfa elaborata ricca di zuccheri e proteine: una dieta altamente energetica e abbondante in principi strutturali che consentono all’insetto di crescere velocemente, di svilupparsi in breve tempo e di riprodursi con altrettanta celerità.

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Lo stesso dicasi per i lepidotteri defogliatori o per gli insetti minatori (es. Cameraria) che si alimentano dei succhi cellulari delle foglie, anch’essi ricchi di sostanze ad elevato tenore energetico.

I tarli del legno invece si sono adattati a vivere anche in ambienti dove le sostanze facilmente digeribili ed assimilabili sono scarse.

La sezione trasversale del tronco di un albero, oltre alla corteccia rivela una serie di anelli annuali: il legno. In molti alberi il legno evidenzia due colorazioni: una esterna, più chiara, che corrisponde all’alburno e una interna, più scura, che costituisce il duramen.

Gli anelli più esterni formano l’alburno: qui prevalgono cellule ancora attive e quindi legate alla traslocazione di numerose sostanze nutritive ma sono presenti anche cellule con funzione di riserva (amido). L’alburno fornisce elementi nutritivi immediati e stimola cicli biologici accelerati.

Di contro il duramen, gli anelli più scuri ad interni nella sezione del tronco, è composto prevalentemente da cellule morte che svolgono unicamente funzioni di sostegno. È un tessuto a maggiore lignificazione ed è un ambiente decisamente più ostico per gli insetti colonizzatori.

Qui sono presenti polimeri di lenta degradazione: cellulosa e lignina. Il loro utilizzo spesso richiede la simbiosi con batteri cellulosolitici e/o ligninolitici e con funghi biodegradatori. Tale composizione biochimica conferisce al duramen durevolezza eresistenza a sollecitazioni sia biologiche che ambientali.

Fori di lictidi su alburno

La stagionatura del legno, processo indispensabile prima che questo venga messo in opera, comporta una serie di modificazioni:abbassamento dell’umidità del legno, riassorbimento delle sostanze nutritive (amidi), ulteriore lignificazione delle pareti cellulari.

Se il legno in opera è formato solo da duramen, gli attacchi dei tarli del legno avvengono su tessuti poveri di sostanze nutritive facilmente assimilabili. Questo si riflette sulla durata del ciclo biologico che, in caso di condizioni termo igrometriche sfavorevoli, si può allungare anche a diversi anni.

Nel caso in cui il legno in opera contenga anche alburno, i tarli del legno indirizzano il loro attacco su questa componente trovando in essa residui di amidi velocemente idrolizzabili.

Non è infrequente infatti il caso di manufatti lignei formati sia da duramen che da alburno in cui l’attacco entomatico condotto dai tarli del legno si concentra sulla componente alburnica.

La foto di Lyctus linearis è stata gentilmente concessa da Lech Borowiec (http://www.colpolon.biol.uni.wroc.pl/index.htm)

Bibliografia:
Giordano G. –  Tecnologia del legno UTET, 1981
Chiappini E., Liotta G., Reguzzi M.C., Battisti A. – Insetti e Restauro: legno, carta, tessuti, pellame e altri materiali – Ed. Calderini, 2001
Tremblay E. – Entomologia applicata – Liguori Editore, 1990

 

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

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