Lotta alla processionaria del pino


Il decreto di lotta obbligatoria è del 30-10-2007

Processionaria del pino - larve in processione

La lotta contro la Processionaria del pino (Thaumatopoea pityocampa) è resa obbligatoria dal decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 30 ottobre 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 40 del 3 marzo 2008 ed entrato in vigore il 3 marzo 2008. Tale decreto ha sostituito e abrogato l’analoga disposizione del 17 aprile 1998.

L’obbligatorietà della lotta viene sancita nel momento in cui i servizi fitosanitari regionali hanno stabilito che la presenza del lepidottero rappresenta una seria minaccia per la produzione e la sopravvivenza del popolamento arboreo di alcuni pini e dei cedri.

In pratica con questo decreto si prende atto dell’endemicità del fitofago delegando ai Servizi Fitosanitari regionali competenti le modalità di intervento a tutela della salute delle persone e degli animali.

Infatti è notorio che oltre ai danni provocati su diverse specie di pino (Pinus nigra in primo luogo, ma anche P. sylvestris e P. pinaster) e occasionalmente su cedri, le larve sono pericolose per i peli urticanti che ricoprono il loro corpo. Irritazioni oculari, cutanee e alla vie respiratorie superiori sono alcune delle problematiche che insorgono quando l’uomo ma anche gli animali entrano in contatto con questi peli.

Processionaria del pino - nido

Quindi la lotta obbligatoria ha una duplice finalità di salvaguardia del patromonio arboreo ma anche dei suoi fruitori.

Gli interventi da eseguire sono a carico dei proprietari o dei conduttori delle piante infestate. L’articolo 5 dello stesso decreto stabilisce le sanzioni amministrativeche vengono comminate agli inadempienti e che fanno riferimentoall’art. 54 del decreto legislativo n. 214 del 19 agosto 2005 (Attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali. Ecologia.).

Gli importi sanzionatori vanno da un minimo di 500 ad un massimo di 3000 euro (inottemperanza alle prescrizioni impartite dai Servizi fitosanitari regionali)

Nel caso in cui l’infestazione si verifichi su territorio pubblico ed in ambiente urbano gli interventi di profilassi sono disposti dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (A.R.P.A.).

Le precauzioni da adottare, oltre a quella di evitare di mettere a dimora conifere del genere Pinus ad altitudini inferiori a 500 m s.l.m., rappresentano un classico esempio di lotta integrata.

Processionaria del pino - larve di II età

Durante l’inverno, soprattutto se la popolazione è sporadica, si può procedere con l’asportazione meccanica dei nidi ben evidenti sulle chiome.

Poco prima della comparsa degli adulti è possibile installare trappole a feromoni nella parte medio-alta delle piante, rivolte a sud-ovest, per la cattura massale dei maschi. Tali trappole, sono rivestite internamente da una sostanza vischiosa e contengono un erogatore che rilascia nell’ambiente il feromone normalmente emesso dalla femmina. I maschi vengono attirati nella trappola e vi rimangono intrappolati. La dislocazione delle trappole richiede una valutazione dell’ambiente ed è in funzione del tipologia del luogo e della densità di impianto.

A fine estate (settembre) si esegue un trattamento fitoiatrico utilizzando un insetticida microbiologico o in alternativa un regolatore di crescita. Entrambi i biocidi sono del tutto innocui per l’uomo e gli animali.

Bibliografia:
Tremblay E. – Entomologia applicata – Liguori Editore, 1990
Pollini A., Angelini R. – I nemici delle piante ornamentali – Bayer, 2001
Pollini A. – Manuale di Entomologia applicata – Edagricole, 2006

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.