Sicurezza alimentare e infestanti
La lotta antiparassitaria nell’industria alimentare, si è basata per molti anni solo sull’impiego delle sostanze chimiche, con trattamenti eseguiti a calendario, oppure, d’urgenza rincorrendo un problema. Essere chiamati spesso e di fretta, a tappare i buchi e le crepe ormai ramificate di un argine di difesa che dovrebbe essere sicuro, fa pensare ad un muro che si sta sgretolando. E per quanto la disinfestazione sia stata decisiva, il valore dell’intervento non va oltre il rattoppo.
Il settore della disinfestazione, negli ultimi anni, ha avuto un notevole progresso, nello studio della tecnica e delle sue applicazioni. Un ragguardevole salto in avanti, necessario: per un adeguamento culturale, per le preoccupazioni verso l’ambiente e per rispondere alle richieste dei legislatori.
Il DLgs 193/07 disciplina il settore alimentare, con lo scopo di elevare la qualità dell’igiene e di prevenire il consumo di prodotti alimentari pericolosi per la salute dell’uomo. Per soddisfare le richieste legislative, gli operatori del settore alimentare devono mettere in atto procedure per la difesa dagli infestanti, e garantire la sicurezza: “in qualsiasi fase della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti successiva alla produzione primaria e alle operazioni associate”.
L’articolo 5 del regolamento dell’Unione europea 852/2004, sull’igiene degli alimenti (recepito dal DLgs 193/07), indica agli operatori del settore di predisporre, attuare e mantenere una o più procedure permanenti basate sui principi HACCP, di analisi dei pericoli e punti critici di controllo (Hazard Analysis Critical Control Point).
Per l’industria manifatturiera alimentare, la gestione degl’infestanti dovrebbe essere intrinseca alle Norme di Buona Fabbricazione, ne dovrebbe derivare una consapevolezza di tutto il tessuto aziendale verso ogni problematica.
Un importante rischio biologico per la sicurezza degli alimenti viene da insetti, acari, uccelli e roditori: è un pericolo dovuto alla contaminazione fisica (potrebbe essere causata dalle feci, da pezzi d’insetti, da microrganismi patogeni …); valutabile su una scala con diverse gradazioni d’intensità, a seconda della sensibilità dell’ambiente in causa.
Ma accanto ai problemi che potrebbero derivare dalla presenza di organismi e microrganismi infestanti nella fase di conservazione e trasformazione degli alimenti, c’è la possibilità che una difesa antiparassitaria disarmonica possa essa stessa rappresentare un rischio altrettanto inaccettabile: per le persone e per la sicurezza degli alimenti. Il controllo chimico degl’infestanti dev’essere eseguito con diligenza e, data per scontata la sostenibilità delle sostanze attive e dei metodi di lavoro, essere limitato ai soli reparti meno sensibili e allo stretto indispensabile.
La lotta antiparassitaria nell’industria alimentare, si è basata per molti anni solo sull’impiego delle sostanze chimiche, con trattamenti eseguiti a calendario, oppure, d’urgenza rincorrendo un problema. Essere chiamati spesso e di fretta, a tappare i buchi e le crepe ormai ramificate di un argine di difesa che dovrebbe essere sicuro, fa pensare ad un muro che si sta sgretolando. E per quanto la disinfestazione sia stata decisiva, il valore dell’intervento non va oltre il rattoppo.
Ogni presidio di difesa dovrebbe guardare alla prevenzione. La difesa antiparassitaria moderna privilegia una raffinata profilassi: un insieme di provvedimenti razionali atti a prevenire la diffusione degli infestanti. Gl’interventi dovrebbero ispirarsi ai principi della lotta integrata: una combinazione, nello stesso progetto di lavoro, di azioni e procedure con orientamento scientifico, volte a filtrare e a monitorare la presenza di artropodi, uccelli e roditori.
Quando si applicano importanti standard per la gestione degl’infestanti, il disinfestatore, prima ancora che a un intervento pratico, è chiamato a ragionare. Egli dovrebbe quotare i rischi di una possibile penetrazione nei corpi di fabbrica dell’industria – ispezionando anche oltre i confini -, studiare ogni possibile opportunità di annidamento, e ogni potenziale nicchia ecologica dentro i reparti. La necessità di irrobustire la prevenzione, gli può dare voce in capitolo anche sul layout di un reparto; egli potrebbe raccomandare comportamenti virtuosi e, più pragmaticamente, richiedere o eseguire importanti azioni di pest proofing.
La sicurezza alimentare è una compagine complessa, che tocca le responsabilità di molti livelli dell’organismo dell’azienda; può essere garantita solo con azioni preventive, consapevoli e professionali. Coinvolge direttamente il disinfestatore, con le sue importanti responsabilità, volte a garantire un ambiente esente da infestanti senza conseguenze inquinanti. Egli deve dimostrare di essere parte di quel progresso che ha profondamente cambiato il settore del pest control, fornendo tecniche sofisticate, che per essere efficaci necessitano di aggiornamenti continui, e di una solida preparazione multidisciplinare.
© Graziano POLI
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