Programma di lotta alla zanzara tigre


Lotta integrata per bloccare la zanzara tigre

Aedes albopictus è il nome scientifico della zanzara più conosciuta e più fastidiosa che poco prima dell’estate inizia a frequentare le nostre case ed i nostri ambienti di lavoro.

Adulto di Aedes albopictus

Arrivata alla chetichella all’inizio degli anni Novanta, probabilmente nascosta in qualche vecchio carico di pneumatici, lentamente ma inesorabilmente ha iniziato a colonizzare il nostro areale al punto che oggi possiamo ben definire come completa la sua acclimatazione.

L’arma vincente utilizzata dalla zanzara tigre per insediarsi nel Nord Italia risiede nelle uova diapausanti dalle doti eccezionali.

L’uovo diapausante è l’uovo che la zanzara femmina depone al sopraggiungere dei primi freddi e ha la caratteristica di non schiudersi immediatamente come invece tutte le miriadi di uova deposte durante tutto il periodo primaverile ed estivo.

Queste uova vengono definite anche “uova ad orologeria” perché sono programmate per resistere anche a temperature di diversi gradi sotto lo zero.

Sembra che il fattore scatenante siano le ore di luce: in primavera quando le giornate si allungano e contemporaneamente le temperature ritornano miti, queste uova si schiudono riprendendo il ciclo biologico che il freddo aveva momentaneamente interrotto.

E’ nel mese di maggio che questo fenomeno più frequentemente si verifica ed in questo mese bisogna essere già pronti per limitare la diffusione della zanzara tigre.

Ogni ritardo potrebbe provocare un’incredibile esplosione demografica di difficile controllo.

Tombino luogo di ovodeposizione

La lotta contro la zanzara tigre non si attua solo con interventi chimici ma prevede l’adozione di un programma preciso di lotta integrata.

In altre parole il vero successo per il contenimento della zanzara tigre può avvenire solo con l’adozione di una serie di strategie che comprendono la prevenzione ed il monitoraggio.

L’obiettivo della prevenzione consiste nella individuazione e nella eliminazione dei focolai di infestazione: teli in plastica, annaffiatoi, sottovasi, tombini, copertoni, contenitori di vario volume che raccolgono acqua sono i luoghi ideali di ovodeposizione.

È qui che bisogna intensificare l’attività di controllo eliminando ogni tipo di ristagno e quindi riducendo di molto la capacità di ovodeposizione delle zanzare.

Ovitrappola

Il monitoraggio serve invece per seguire l’evoluzione della infestazione e viene realizzato posizionando ovitrappole nei punti sensibili e rilevando settimanalmente la presenza di uova.

Eurogreen realizza programmi di lotta integrata contro la zanzara tigre che prevedono: monitoraggio e mappatura dell’infestazione, definizione delle soglie di intervento, trattamenti di disinfestazione zanzare, ricerca ed eliminazione dei focolai di infestazione, sensibilizzazione della cittadinanza (in collaborazione con l’Amministrazione Comunale), ricerca di metodi di lotta alternativi.

Il punto di forza del programma Eurogreen consiste nella prevenzione e nella ottimizzazione degli interventi.

Intervenire quando la popolazione inizia a lamentarsi delle punture della zanzara tigre vuol dire… essere già in ritardo.

Bibliografia:

Atti del Convegno “La zanzara tigre compie 15 anni: cosa sappiamo e cosa dovremmo sapere – Giulianova, 2005
Bellini R., Veronesi R., Venturelli C., Angelini P. – Linee guida per la sorveglianza e lotta della zanzara tigre in Italia – Servizio Saniitario Regionale Emilia Romagna, 2005
Puccini  V., Tarsitano E. – Parassitologia urbana – Edagricole, 2003

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.