Disinfestazione moderna: una difesa che vale doppio


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La qualità della difesa parassitaria esprime la cultura di un’azienda, il suo livello di adeguamento al modello di riferimento della disinfestazione moderna. Adottare una difesa sostenibile è un passo in avanti, nella direzione del cambiamento e della crescita. Unisce le persone di un’impresa dietro l’idea di una vita migliore, che si esprime con la qualità dei servizi realizzati. In un’azienda qualificata l’impegno di tutti si assomiglia, perché gli obiettivi sono gli stessi: partecipare al benessere e al progresso.

C’è una frase di Thomas Edison che mi frulla in testa, e riguarda la scienza medica. Sono parole che nella sostanza possono essere declinate anche ad altri campi, per esempio, alla disinfestazione moderna.

Egli diceva: “Il medico del futuro non prescriverà medicinali, ma spiegherà ai suoi pazienti perché ci si ammala, e li aiuterà a seguire una dieta salutare e un comportamento corretto”. Il pensiero di Edison si sovrappone e combacia alla perfezione con il pensiero di molti scienziati medici di oggi.

Queste parole indicano la strada per riconquistare un equilibrio dopo una disarmonia, una condizione migliore che resisterà solo se vengono analizzate e rimosse le cause che hanno determinato il problema.

La prevenzione è la colonna portante della disinfestazione moderna, leggi: Disinfestazione? la migliore cura è la prevenzione.

E così, se per un medico è più superficiale occuparsi della malattia di un paziente prescrivendo solo un farmaco, tralasciando la valutazione dello stile di vita; allo stesso modo, per un disinfestatore è più pratico prevedere un trattamento chimico istintivo, senza uno sforzo di anamnesi, disinteressandosi delle cause del problema.

In entrambi i casi l’approccio è primitivo, e il problema sbrigativamente affrontato si ripresenterà; e si dovrà partire daccapo avendo paganto un sovrapprezzo.

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Il costo di un trattamento di disinfestazione approssimativo o negligente, è più grande del valore dei soldi gettati per via della sua inutilità. Infatti, dobbiamo considerare che nelle stanze delicate della casa o in un altro habitat  (per esempio, negli ambienti sensibili di un industria alimentare o di un ospedale), c’è stata una superflua contaminazione chimica, forse pericolosa.

Un trattamento irrazionale è una grave sciatteria, sottolinea la mancanza di senso civico; é menefreghismo rovinoso, con un peso che grava sulle spalle della collettività.

Una disinfestazione moderna è incisiva, sicura e ha un basso impatto ambientale. Si realizza, prima di tutto, ragionando. Ha una visione ricca di contenuti, ed è molto di più che affidarsi soltanto a un’attrezzatura alla moda o, a sostanze attive di ultima generazione. La disinfestazione dev’essere un’azione sostenibile, se lo è vale doppio, perché con le cognizioni e la competenza si raggiungono più obiettivi insieme.

Sento la necessità di rendere trasparente un vetro che, per quanto mi riguarda, è reso opaco solo dai luoghi comuni: il disinfestatore non è un appestatore, e non è nemico degli animali. E’ un’affermazione che si sposa con la visione nuova del mestiere: è una missione e impegno di condotta morale. Gli operatori senza un etica interpretano male la professione, sono l’immagine distorta di un settore, invece: ingegnoso e rispettoso della vita.

Il nostro è un lavoro delicato, richiede una preparazione multidisciplinare e senso di responsabilità. Io mi fido di un professionista serio, ancorché in possesso di qualcosa di potenzialmente pericoloso. Infatti, non mi spavento se vedo un carabiniere armato, ma se intravvedo una pistola in tasca a un bullo… mi scanso. Mi fido solo di chi è qualificato, e di chi mostra coscienza.

La sensibilità del disinfestatore si svela con la sostenibilità delle sue azioni. Chi esegue bene una disinfestazione motiva sempre le sue azioni, e tempera le parole; la difesa sostenibile non è belletto, è prima di tutto consapevolezza.
Del resto, il nostro è un lavoro dove ci si sporca, e il tecnico impegnato rientra con le ginocchia della tuta sporche: mette il naso sotto le credenze.

Si dovrebbe essere diligenti, applicare i principi della disinfestazione moderna, coerenti con l’ecologia applicata. Il concetto è semplice e adattabile a tutti, ma per il disinfestatore l’impegno è più severo e complicato.
Io l’idea di un’ecologia applicata quotidiana (in due parole) la rappresento così: dovendo fare il bucato e dosare il detergente, è bene attenersi alle indicazioni dell’etichetta, ancora meglio se ci si ingegna per ridurre la quantità. Raddoppiare la dose non serve. L’ho capito a mie spese, quando ho tirato fuori dalla lavatrice una camicia rovinata.

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.