Tipi di topi? Fai attenzione, i topi e i ratti sono diversi.


tipi di topi

I topi e i ratti sono la stessa cosa?

Spesso ci chiedono: quanti tipi di topi ci sono?, intendendo domandare quali specie di roditori potrebbero infestare un ambiente. E’ un’abitudine dire: ho visto un topo!, anche per indicare una pantegana appena fuggita. Ma topi e ratti sono la stessa cosa?

Non dovremmo fare confusione, perché i topi e i ratti sono diversi. D’accordo: l’importante è capirsi, ma le differenze sono grandi. Tra i roditori che ci interessano c’è una specie di topo e due specie di ratti. Guardiamoli – rapidamente – da vicino.

Il servizio derattizzazione riguarda il Topo domestico (Mus domesticus), il Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus) e il Ratto dei tetti (Rattus rattus).

Il Topo domestico (Mus domesticus)

Il Topo domestico è piccolo, da adulto pesa circa 20 gr. E’ curioso e indaga tutto quello che incontra; dentro le case ha un raggio di azione di qualche stanza.

Gli individui selvatici vivono anche nei dintorni delle case rurali e di periferia. Approfittano di ogni genere alimentare, consumando oltretutto semi o bacche che trovano ai margini del giardino o nei cespugli.

I topi domestici vivono anche in città, capita di scovare un nido dentro una scatola lasciata in cantina, negli interstizi dei muri e in ogni altro posto che riescono a sfruttare favoriti delle loro piccole dimensioni.

Il Ratto dei tetti (Rattus rattus)

Il Ratto dei tetti è un animale che può misurare più di 30 cm. E’ agile e flessuoso. Essendo un ottimo scalatore sfrutta l’ambiente in modo tridimensionale. A volte capita di vederne uno in equilibrio su un filo teso a mezz’aria.

Può costruire i nidi sugli alberi di un bosco che contorna la casa oppure, su quelli del giardino. Negli edifici si insedia soprattutto nelle parti alte. Frequenta: i tetti, le soffitte, i balconi, le pergole; e ai primi freddi o ricercando il cibo, ogni tanto penetra dentro le case. Si nutre di cereali, di frutti freschi, ma anche di ogni tipo di rifiuto alimentare.

Il Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus)

Il Ratto delle chiaviche è più grande del Ratto dei tetti, e ha un aspetto corpacciuto. Come conseguenza di una corporatura più robusta nei movimenti è impacciato e si arrampica con qualche difficoltà. E’ un abile scavatore di gallerie sotterranee che sterra per rifugiarsi e costruire il nido. Nuota anche per lunghi tratti.

Nelle periferie vive sulle sponde dei corsi d’acqua, nelle scarpate con vegetazione e nelle discariche. In città risiede nei parchi, negli scarichi e nelle fogne. Il Ratto delle chiaviche frequenta le parti basse degli edifici. E’ un animale che mangia di tutto: semi, frutti, radici di piante, rifiuti urbani, ecc.

Scheda di riconoscimento dei roditori

DERATTIZZAZIONE

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Rattus norvegicus – Ratto bruno


Dati bio-etologici

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Scheda bio-etologica rattus norvegicus [pdf]

Questa specie proviene dalle steppe russe e in un secolo si è diffusa su tutto il pianeta, passando dall’Europa e raggiungendo, sempre grazie ai traffici marittimi, le Americhe e gli altri continenti.
Il Rattus norvegicus è vigoroso e aggressivo e il suo habitat preferito sono i sotterranei, soprattutto se collegati alla rete idrica o fognaria. È onnivoro (preferisce le proteine animali). Odorato, gusto, tatto e udito sono molto sviluppati, mentre la vista è piuttosto ridotta. È molto forte, in grado di saltare in altezza anche 80 cm e in lungo anche più di un metro – con la rincorsa raddoppia la performance – nuota sia in superficie sia in apnea, scava lunghe gallerie riuscendo a perforare sbarramenti di cemento magro e di metalli teneri. Anche questa specie soffre di neofobia.
Scheda comparativa biologia dei ratti

I segni per riconoscerlo

Sia il Mus domesticus che il Rattus Rattus che il Rattus norvegicus lasciano nell’ambiente segni come feci, rosicchiature, camminamenti, tane, peli.

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Scheda comparativa riconoscimento ratti

La lotta

Valgono in generale le operazioni descritte per le altre specie e, anche in questo caso, è opportuno intervenire con pratiche di rat-proofing e di manutenzione solo dopo la fase di eradicazione.

Tecnica di intervento

Eurogreen agisce con una particolare procedura ad andamento “centripeto”, creando barriere sanitarie che impediscono a individui isolati e allarmati di migrare in altri siti e di provocare micro-infestazioni che, per la loro grande capacità riproduttiva, diventano poi macro-infestazioni.
Provvede alla protezione delle esche, perché l’habitat di questi roditori coincide spesso con quello di animali non-target e anche con quello dell’uomo..

Tempi di intervento

Per mantenere i risultati ottenuti, migliorarli e consolidare la prevenzione contro il rischio di reinfestazione, Eurogreen pianifica il calendario degli interventi.

Danni e malattie

Il ratto bruno sottrae cibo, imbratta derrate con le sue deiezioni, rosicchia ciò che ostacola il suo cammino ed è un potenziale vettore di numerose malattie infettive, tra cui salmonellosi, afta epizootica, adenvirosi, leptospirosi, listeriosi, rickettsiosi, arborvirosi, leihsmaniosi, verminosi e molte altre.
È stato la causa principale delle epidemie di peste dei secoli scorsi.

Rattus rattus – ratto comune


Dati bio-etologici

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Scheda bio-etologica rattus rattus [pdf]

Originario dell’antica e lontana Mesopotamia, il Rattus rattus è giunto a noi probabilmente grazie ai traffici marittimi.
Più agile del ratto delle fogne, colonizza solai, silos, qualche volta la chioma degli alberi, prediligendo pini marittimi e palme. La sua dieta è onnivora, preferisce le proteine di origine vegetale e può restare senza bere per più giorni. È un provetto arrampicatore– può salire all’interno di tubature verticali di 10 cm di diametro – è un buon saltatore e un discreto nuotatore. La neofobia è molto forte in popolazioni insediate da un certo tempo e con abitudini consolidate.
Scheda comparativa biologia dei ratti

I segni per riconoscerlo

Sia il Mus domesticus che il Rattus Rattus che il Rattus norvegicus lasciano nell’ambiente segni come feci, rosicchiature, camminamenti, tane, peli.

foto-topi
Scheda comparativa riconoscimento ratti

La lotta

Area di intervento

Come per Mus domesticus.
È opportuno tenere conto della neofobia di questa specie e rinviare ogni intervento di bonifica a eradicazione avvenuta.

Tecnica di intervento

interventi di lotta vera e propria: come per Mus domesticus.

monitoraggio dei risultati:

  • si effettuano interventi ispettivi/applicativi con cadenza mensile
  • si effettuano interventi anti-invasivi che tengono conto dell’agilità e delle capacità arrampicatrici di questa specie, prestando particolare attenzione a tubi, fili, pali che ne consentano l’accesso, comprese le pareti non perfettamente lisce.

Tempi di intervento

Per mantenere i risultati ottenuti, migliorarli e consolidare la prevenzione contro il rischio di reinfestazione, Eurogreen pianifica il corretto calendario degli interventi.

Danni e malattie

Come Mus domesticus sottrae cibo, imbratta derrate con le sue deiezioni, rosicchia ciò che ostacola il suo cammino ed è un potenziale vettore di numerose malattie infettive, tra cui salmonellosi, afta epizootica, adenvirosi, leptospirosi, listeriosi, rickettsiosi, arborvirosi, leihsmaniosi, verminosi e molte altre.
È stato la causa principale delle epidemie di peste dei secoli scorsi.

Scheda comparativa riconoscimento ratti


Sia il Mus domesticus che il Rattus Rattus che il Rattus norvegicus lasciano nell’ambiente segni come feci, rosicchiature, camminamenti, tane, peli.

Scheda comparativa riconoscimento

 

RATTO BRUNO
(Rattus norvegicus)foto-scheda-norvegicus
RATTO COMUNE
(Rattus rattus)foto-scheda-rattus
TOPOLINO DOMESTICO
(Mus domesticus)foto-scheda-mus
Lunghezza Normalmente è lungo tra i 21 ed i 27 cm, a volte raggiunge i 40 cm. Normalmente è lungo tra i 16 ed i 18 cm, a volte raggiunge i 35 cm. Lungo da 7 a 10 cm. Mediamente si aggira sugli 8,5 cm.
Peso Varia tra i 300 ed i 400 gr e solo a volte arriva ai 700 gr. Varia tra i 130 ed i 180 gr e solo a volte arriva ai 220 gr. Tra i 15 ed i 25 gr.
Colore Grigiastro, variando a volte nelle tonalità che possono andare dal marroncino al nero. Grigio scuro, grigio-nero, a volte può essere marrone o nettamente nero. Il ventre è grigio bianco. Grigio-nero con sfumature più chiare sul ventre.
Testa  muso_norvegicus
muso:
arrotondato
occhi: tondi, piccoli
orecchie: spesse, opache, corte e dotate di peli sottili. Ripiegate, non coprono gli occhi.
muso_rattus
muso:
appuntito
occhi: tondi, grandi
orecchie: sottili, senza peli, trasparenti, color carne, lunghe metà della testa.
muso_mus
muso:
appuntito
occhi: tondi, piccoli
orecchie: prominenti, senza peli, larghe se paragonate alla taglia dell’animale.
Coda Quasi nuda, formata da anelli squamosi. Più corta del resto del corpo misura tra i 17 ed i 22 cm. Di colore grigio scuro, formata da anelli squamosi. Più lunga del resto del corpo, misura dai 19 ai 25 cm. Più lunga del resto del corpo, misura tra i 7,5 ed i 10 cm.
Escrementi  escrementi-norvegicus  escrementi-rattus  escrementi-mus
Orme  zampe-norvegicus  zampe-rattus  zampe-mus

Mus domesticus – topolino domestico


Dati bio-etologici

foto-scheda-mus

Scheda bio-etologica mus domesticus [pdf]

Il topolino domestico (MUS DOMESTICUS) è dotato di ottime caratteristiche psico-fisiche, si alimenta molto frequentemente (10-15 “spuntini” al giorno), è capace di compiere salti fino a 30 centimetri, di buttarsi da altezze superiori ai 2 metri, di passare attraverso buchi poco più grandi di un centimetro, di arrampicarsi su ogni superficie e ha anche una notevole resistenza fisiologica alle sostanze più comunemente usate come rodenticide.
La sua attività si volge prevalentemente di sera e di notte. Molto curioso, ha paura del nuovo (neofobia).
Scheda comparativa biologia dei ratti

I segni per riconoscerlo

Sia il Mus domesticus che il Rattus Rattus che il Rattus norvegicus lasciano nell’ambiente segni come feci, rosicchiature, camminamenti, tane, peli.

foto-topi
Scheda comparativa riconoscimento ratti

La lotta

Area di intervento

  • si valuta l’ambiente in cui si deve operare (generalmente uno spazio delimitato)
  • si suddivide l’area da trattare in zone infestate, zone a rischio, zone di “accesso” degli infestanti.

Tecnica di intervento

interventi di tipo manutentivo-preventivo:

  • vengono sigillati i passaggi, posizionati reti e sbarramenti, eliminate le aree di rifugio.

interventi di lotta vera e propria:

  • si stabilisce dove posizionare i punti-esca
  • se ne definisce il numero
  • si definisce il tipo di esca, la quantità e la protezione più adatta per evitare il contatto con individui non target
  • si posizionano le esche.

In casi di particolare difficoltà Eurogreen procede con una prova di pasturazione con l’uso di placebo (prebeating): questo permette una valutazione più precisa dell’entità dell’infestazione, delle “preferenze” alimentari e induce nel topo abitudine all’esca.

monitoraggio dei risultati:

  • si effettua la verifica critica degli interventi
  • si ripristinano dei punti esca, adattandoli alle esigenze specifiche.

Tempi di intervento

Per mantenere i risultati ottenuti, migliorarli e consolidare la prevenzione contro il rischio di reinfestazione, Eurogreen pianifica il calendario degli interventi.

Danni e malattie

Il Mus domesticus è in grado di colonizzare ogni sito, dalla lavatrice domestica, a un centro di elaborazione dati. Lo troviamo frequentemente nella filiera agro-alimentare, dove è considerato un’entità endemica che può essere causa di allarmanti epidemie.

Topi e ratti – Scheda comparativa biologia


Appartengono alla famiglia dei topi selvatici (Muridae) e vivono in stretta associazione con l’uomo e con la sua attività. Hanno in comune con tutti gli altri roditori la particolare dentatura costituita da due incisivi taglientissimi e a crescita continua.

Distinguiamo il topolino domestico (Mus domesticus), il ratto nero dei tetti e delle soffitte (Rattus rattus) e il surmolotto o ratto delle fogne o pantegana (Rattus norvegicus).

Scheda comparativa biologia ratti

 

RATTO BRUNO
(Rattus norvegicus)foto-scheda-norvegicus
RATTO COMUNE
(Rattus rattus)foto-scheda-rattus
TOPOLINO DOMESTICO
(Mus domesticus)foto-scheda-mus
Lunghezza Normalmente è lungo tra i 21 ed i 27 cm, a volte raggiunge i 40 cm. Normalmente è lungo tra i 16 ed i 18 cm, a volte raggiunge i 35 cm. Lungo da 7 a 10 cm. Mediamente si aggira sugli 8,5 cm.
Peso Varia tra i 300 ed i 400 gr e solo a volte arriva ai 700 gr. Varia tra i 130 ed i 180 gr e solo a volte arriva ai 220 gr. Tra i 15 ed i 25 gr.
Colore Grigiastro, variando a volte nelle tonalità che possono andare dal marroncino al nero. Grigio scuro, grigio-nero, a volte può essere marrone o nettamente nero. Il ventre è grigio bianco. Grigio-nero con sfumature più chiare sul ventre.
Prole in un anno 20 per femmina 20 per femmina da 30 a 35 per femmina
Età massima 3 – 4 anni 3 – 4 anni 2 anni
Raggio d’azione da 30 a 50 m dalla tana da 30 a 50 m dalla tana da 3 a 10 m dalla tana
Luoghi d’incontro Sotto il livello del terreno, tane sotto le fondamenta delle case, macerie, lungo i canali e le fogne. Sotto il livello del terreno, all’interno di magazzini, mansarde, granai. Su tetti, alberi, piante rampicanti. All’interno delle case, dentro muri, mobili e tappezzerie.
Alimentazione Onnivoro: rifiuti, carne, cereali Onnivoro: in preferenza si ciba di frutta e cereali Onnivoro: in preferenza si ciba di semi
Razione giornaliera alimento secco: 50 gr
acqua: 42 gr
alimento secco: 42 gr
acqua: 42 gr
alimento secco: 4 gr
acqua: 2 gr

 

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.