Tarli anobidi: un pericolo per i mobili
Trattamenti antitarlo per prevenire le infestazioni
Il deterioramento biologico dei materiali lignei è determinato da agenti infestanti che utilizzano la matrice legnosa come sorgente nutritiva e/o come supporto per il proprio sviluppo.
I tarli del legno sono tra i più temuti infestanti dei materiali lignei.
Il loro attacco è influenzato dalla stagionatura del legno. Se il legno viene stagionato naturalmente, i tempi sono lunghi. Durante il processo di stagionatura le cellule legnose si svuotano, diminuiscono il loro tenore idrico. Il legno alla fine del processo è costituito dalle sole pareti cellulari.
L’essiccamento rapido in camera è la tecnologia utilizzata per la stagionatura artificiale. Il processo è notevolmente più veloce. Non si ha il riassorbimento delle sostanze nutritive che quindi rimangono a disposizione degli eventuali agenti infestanti.
In particolare l’amido non subisce modificazioni o diminuzioni di contenuto. Essendo un polisaccaride facilmente utilizzabile da tutti gli organismi viventi, il legno è facilmente suscettibile agli attacchi degli agenti biodeteriogeni.
Gli intarsi dei dipinti e dei mobili sono costruiti utilizzando l’alburno. L’alburno è la parte più superficiale del legno. Ricco di carboidrati e di proteine è facilmente aggredibile dagli agenti infestanti: tra questi gli anobidi possono essere annoverati tra gli infestanti più pericolosi riscontrabili sui beni colturali. La loro presenza costituisce inoltre danno estetico per la presenza dei fori di sfarfallamento.
Gli anobidi sono in grado di attaccare anche il duramen, la porzione più profonda del legno, ricca di lignina e cellulosa.
Per tale motivo gli anobidi possono attaccare anche legno molto antico, al contrario dei lictidi che invece non possiedono il corredo enzimatico utile per degradare i polisaccaridi complessi (emicellulose, cellulosa e lignina).
Anche il legno dipinto, ad esempio il legno dorato o argentato con base di gesso o colla, può essere attaccato dagli anobidi. In questi frangenti gli anobidi devono superare lo strato di colore e a volte si assiste al distacco della patina superficiale con danni enormi al bene artistico.
La lunghezza del ciclo biologico è strettamente legato alle condizioni termo igrometriche dell’ambiente in cui è presente il manufatto ligneo. In ambienti riscaldati gli anobidi possono avere un ciclo annuale.
Frequente è il caso di mobili o manufatti lignei che vengono conservati in ambienti freddi (cantine, magazzini, etc.) e che apparentemente non manifestano segni di presenza di tarli del legno.
Quando ristrutturati e posti in ambienti riscaldati, nel giro di pochi mesi, sulla superficie compaiono i caratteristici fori di sfarfallamento e alla base del bene è possibile rinvenire del rosume.
L’innalzamento della temperatura e tenori igrometrici più ideali, stimolano gli anobidi a riprendere attivamente la loro attività trofica e a manifestarsi anche nello stesso anno in cui il mobile è stato collocato nel locale riscaldato.
L’acquisto o comunque il trasferimento di un mobile antico in locali con tenori igrometrici più ideali deve prendere in considerazione questo ipotetico ma non improbabile pericolo. Per cautelarsi è necessario richiedere o effettuare un trattamento debiotizzante che elimini tutte le cause di biodeterioramento.
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Bibliografia:
AAVV – Legno, materiale per l’ingegneria civile Dipartimento di Ingegneria Civile – Università degli Studi di Firenze, 1990
Tampone G. – Il restauro delle strutture di legno – Collana BTH, Hoepli, 1996
Chiappini E., Liotta G., Reguzzi M.C., Battisti A. – Insetti e Restauro: legno, carta, tessuti, pellame e altri materiali – Ed. Calderini, 2001