Tarli del legno: il capricorno delle case


Travi e soffitti di conifere e latifoglie il loro obiettivo

Rosume di Hylotrupes bajulus

Il nome di Capricorno delle case viene indifferentemente utilizzato per due coleotteri cerambicidi che in comune hanno la caratteristica di essere in grado di attaccare il legno in opera e di provocare su di esso danni ingenti.

Si tratta di Hylotrupes bajulus e di Trichoferus holosericeus, genericamente definiti anche con il nome di tarlo del legno.

Il primo attacca legni di conifere preferibilmente entro i primi 80 anni dal taglio; il secondo predilige legno di latifoglie anche stagionato.

Entrambi di dimensioni rilevanti (possono raggiungere anche la lunghezza di 2,5 cm), quando sfarfallano producono fori ovali e molto ben evidenti con produzione di un rosume di consistenza polverulenta.

La predilezione del legno di conifera da parte di Hylotrupes bajulus dipende dal fatto che queste piante emettono sostanze volatili che attirano le femmine ovideponenti.

Fori di sfarfallamento di Hylotrupes bajulus

Occasionalmente ed in assenza dello specifico ospite, possono insediarsi su latifoglie ma solo dal legno tenero (es. pioppo o salice).

Il loro ciclo è fortemente influenzato dalle condizioni climatiche. In condizioni favorevoli di temperatura e umidità Hylotrupes bajulus può completare il proprio ciclo anche in 2-3 anni, per arrivare ad alcuni anni se l’ambiente è inadatto.

La larva che scava le gallerie e che occupa la maggior parte del ciclo biologico del tarlo, si nutre della componente cellulosica del legno che sfrutta grazie ad enzimi prodotti da microrganismi simbionti intestinali.

Essendo dei buoni volatori riescono a diffondere velocemente ed estesamente la loro infestazione.

Trichoferus holosericeus manifesta un ciclo più breve. Con temperature superiori a 18°C ed umidità relativa dell’aria maggiore del 90%, può completare il proprio ciclo anche in un anno. Vive soprattutto a spese dell’alburno ma non si nutre di cellulosa: la sua dieta è costituita da amido, zuccheri e proteine.

Il foro di sfarfallamento viene a volte riutilizzato per rientrare nel legno e deporre nuove uova.

L’attacco di travi da parte dei capricorni delle case può provocare ingenti danni strutturali in quanto le gallerie scavate dalle larve riducono la capacità portante e la resistenza meccanica del legno.

Rosume di Trichoferus holosericeus

La loro presenza è facilmente identificabile sia per il rumore prodotto dalle larve sia per la comparsa dei fori di sfarfallamento molto evidenti sulla superficie del manufatto ligneo.

Il rumore caratteristico viene prodotto dalla larve durante la loro attività escavatoria: queste mediante il loro apparato boccale masticatore grattano ritmicamente il legno per ricavarne nutrimento.

Qualora esami audiometrici identificano la presenza di tarli cerambicidi, in considerazione del fatto che la larve possono raggiungere anche le porzioni centrali della trave rendendo di fatto impossibile una disinfestazione chimica, l’unica tecnica che consente la disinfestazione totale del manufatto ligneo è rappresentato da un trattamento antitarlo con le microonde.

Bibliografia:
Liotta G. – Gli insetti e i danni del legno – Nardini Editore, 1991
Chiappini E., Liotta G., Reguzzi M.C., Battisti A. – Insetti e Restauro: legno, carta, tessuti, pellame e altri materiali – Ed. Calderini, 2001
Tremblay E. – Entomologia applicata – Liguori Editore, 1990

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

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Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
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