Formiche
Le troviamo negli edifici a caccia di cibo, ma vivono in colonie (formicai). Sono “governate” da una o più regine fertili e dalle “operaie”, che si dividono in quelle che accudiscono il nido, allevano, puliscono, raccolgono e immagazzino il cibo e quelle che difendono la colonia (soldati).
Sono presenti tutto l’anno negli ambienti riscaldati, e più invadenti nei mesi primaverili ed estivi, quando ricercano cibo.
La sciamatura delle alate, maschi e femmine fertili che fonderanno nuove colonie, avviene in estate. Sono onnivore; alcune prediligono alimenti zuccherini, altre sostanze proteiche, altre fanno incetta di semi, altre ancora allevano afidi e cocciniglie. Le specie più comuni sono:
– Formica nera (Lasius niger)
– Formica rossa (Pheidole pallidula)
Quando trovano una fonte di cibo, per esempio rifiuti, vi arrivano seguendo sempre lo stesso percorso.
La lotta
È fondamentale individuare e distruggere i nidi. Si impiegano esche alimentari avvelenate, che agiscono quando vengono trasportate dentro il formicaio. È un metodo poco efficace se la disponibilità alimentare è elevata e la scelta dei cibi varia.
I nidi possono trovarsi dentro gli edifici infestati, sotto pavimenti, nei muri, in fessure, interstizi e cavità, oppure all’esterno negli angoli dei palazzi o dei marciapiedi, nelle zone sterrate, nei prati o nei tronchi degli alberi, persino in luoghi distanti dall’infestazione. Se le formiche provengono dall’esterno e i nidi non vengono individuati, bisogna ricorrere alla lotta residuale, che serve per creare delle barriere provvisorie e risolvere la situazione temporaneamente, anche se con efficacia.
In seguito si potranno considerare le tecniche e le ristrutturazioni che ne impediscano l’accesso. La presenza di formiche negli ambienti confinati è indice di scarsa igiene.