Lotta alle talpe


Mangiano insetti ma danneggiano i tappeti erbosi

Tutti gli animali superiori che vivono scavando gallerie nel terreno e nutrendosi di radici sono dei pericolosi nemici per il tappeto erboso.

Talpa che emerge dalla tana

Talpe e topi campagnoli sono forse i più noti e pur essendo in qualche modo utili cibandosi spesso di insetti nocivi per le piante, sono da ritenersi dannosi sia per il danno meccanico prodotto alle piante con l’attività di escavazione delle gallerie (fino a 30 m al giorno) sia per i mucchi di terra che vengono trasportati in superficie.

Le talpe in particolar modo non sono roditori bensì mammiferi insettivori poiché si nutrono di larve di insetti, formiche ma anche di lombrichi, lumache ed altri piccoli invertebrati.

Lunghe fino a una ventina di cm, possiedono una corta coda senza peli ed il corpo ricoperto da una pelliccia il cui colore può variare dal grigio al nero. Il capo, non distinto dal corpo, termina con un muso particolarmente allungato che con le zampe anteriori funge da organo di scavo.

Le talpe sono attive 24 ore su 24 ma la loro presenza è particolarmente dannosa in primavera ed in autunno nei giorni umidi e dopo una pioggia quando scavano gallerie superficiali.

Le gallerie profonde (da 30 fino a 70 cm) vengono utilizzate quotidianamente e vengono scavate principalmente in inverno quando le temperature si abbassano. La loro escavazione porta alla creazione di rialzi o terrapieni formati dal terreno portato in superficie attraverso brevi tunnels verticali.

La presenza di questi rialzi è la prova inequivocabile della presenza di talpe. Il loro numero fornisce una indicazione della loro quantità. Ogni ettaro di terreno può ospitare al max 6 talpe.

Contro le talpe la lotta più efficace è quella che prevede l’utilizzo di trappole.

La lotta viene eseguita prevalentemente in autunno ed in primavera quando le talpe sono al massimo della loro attività. Se si interviene per tempo alla comparsa dei primi rialzi si può arrivare a penalizzare la popolazione colpendo le femmine prima che possano partorire (il periodo riproduttivo si svolge tra marzo e aprile, la gestazione è di 5-6 settimane con nascite di 3-5 piccoli per parto).

le operazioni di disinfestazione prevedono un’iniziale mappatura dell’infestazione allo scopo di individuare le gallerie principali di passaggio, distinguendole da quelle di alimentazione.

All’interno dei camminamenti verranno inserite le trappole per la cattura la cui collocazione sarà in precedenza configurata secondo un preciso profilo planimetrico. Nel giro di un paio di giorni le talpe intervengono per riparare il danno e vengono bloccate dalle trappole.

In estate la lotta è spesso difficoltosa poichè le talpe, alla ricerca di un luogo fresco, si ritirano nelle gallerie sotterranee più profonde.

E’ un luogo comune ritenere che la specie sia tutelata dalla legislazione sulla caccia. L’art. 2 della legge 157/92 nell’elencare le specie di fauna selvatica protette, quindi non cacciabili, recita testualmente: “Le norme della presente legge non si applicano alle talpe, ai ratti, ai topi propriamente detti, alle arvicole”.

Bibliografia:
Casadei B., Dalla Pozza GL. – Ambiente urbano e lotte antiparassitarie – Maggioli editore, 1989

 

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

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