Perchè si parla tanto di zanzara tigre?


Solo fastidio o anche pericolo?

Arrivata nel nostro Paese alla chetichella nel 1990, probabilmente nascosta in un carico di pneumatici allo stadio di uovo, nel giro di un decennio Aedes albopictus (questo il nome scientifico della zanzara tigre) si è diffusa lungo tutto il territorio nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.

Prima di lei altre zanzare hanno arrecato disturbo alle nostre giornate, lasciando inequivocabili segni della loro presenza sul corpo di persone e animali.

Focolaio d'infestazione - erba alta

Si parte dalla zanzara Anopheles famosa in quanto vettrice del plasmodio della malaria, malattia debellata definitivamente negli anni Cinquanta nella forma autoctona e sporadicamente presente in Italia in quanto collegata al flusso turistico o migratorio da zone in cui il protozoo, responsabile della malaria, è ancora presente.

Vi è poi la zanzara Culex morfologicamente molto simile alla zanzara tigre che nelle sue diverse specie (C. pipens, C hortensis, C. modestus, C. theileri, etc.) ha arrecato frequenti disturbi ai cittadini con formazione di ponfi urticanti e fenomeni di iper-sensibilità.

Il genere Aedes era già presente in Italia con le specie A. detritus, A. vexans, A. vittatus e A caspius.

Focolaio d'infestazione - cavità di alberi

L’arrivo di Aedes albopictus ha però sconvolto il panorama in quanto lentamente, ma inesorabilmente, sul territorio italiano si è andata diffondendo un tipo di zanzara particolarmente aggressiva e molesta.

Rispetto alle zanzare che la hanno preceduta, la zanzara tigre manifesta la sua maggiore irruenza pungendo e succhiando sangue non solo all’imbrunire e durante la notte, ma anche nelle ore pomeridiane e al mattino.

In pratica con la sola eccezione delle ore centrali della giornata, la femmina di Aedes albopictus è sempre attiva con il risultato che le misure di prevenzione personale, una volta limitate alle ore serali e notturne, oggi devono essere prese nell’arco dell’intera giornata soprattutto se si frequentano zone dove vi sono ristagni idrici, dove i prati sono tagliati sporadicamente, dove sono presenti alberi con cavità o dove cespugli e siepi creano luoghi ombreggiati in cui l’umidità dell’aria ristagna.

Sono questi luoghi dove la zanzara tigre si rifugia in attesa del suo pasto sottoforma di persone che si trovano a sostare o a transitare per quei luoghi.

Focolaio d'infestazione - sottovasi e contenitori

Nel 2007 accanto al disagio per le frequenti punture si è aggiunto il pericolo Chikungunya, un virus isolato per la prima volta in Tanzania nel 1952 e che ha raggiunto l’Italia, più precisamente l’Emilia Romagna, proprio nell’agosto di quell’anno.

Notizie incontrollate hanno subito decretato l’assoluta pericolosità della malattia con centinaia di decessi ad esempio nella Isola di Reunion.

In verità andando sul sito del WHO (World Health Organization) si verifica che la malattia pur risultando invalidante per alcuni giorni (sintomi simil-influenzali e atralgie), solo in rarissimi casi può essere letale, e comunque solo in soggetti anziani con altre complicazioni patologiche.

C’è inoltre da sottolineare che a fronte dei circa 200 casi segnalati in Italia al settembre 2007, nel corso del 2008 non si sono segnalati nuovi casi.

Allarme rientrato?

Non è detto. Ciò sicuramente ha destato maggiori attenzioni da parte delle Amministrazioni Comunali che nel biennio 2008-09 hanno potenziato gli interventi di disinfestazione zanzare sia in termini di prevenzione che di lotta anti-larvale.

 

Bibliografia:
Puccini  V., Tarsitano E. – Parassitologia urbana – Edagricole, 2003
Atti del Convegno “La zanzara tigre compie 15 anni: cosa sappiamo e cosa dovremmo sapere – Giulianova, 2005

Graziano Poli

Sono un disinfestatore esperto. I miei progetti di lavoro sono orientati all'ecologia applicata, e alla prevenzione. Per hobby fotografo la natura; anche quella che entra dentro casa.

Aree geografiche di intervento

Effettuiamo trattamenti antitarlo nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo.