Come sanificare gli ambienti dell’azienda
Oltre alle indicazioni che troverai in questa pagina, relative a come sanificare gli ambienti, dovrai gestire il rischio infettivo prendendo spunto dalle conoscenze scientifiche. Sono indicazioni in evoluzione che potrebbero variare ogni giorno per i progressi della ricerca, questo nuovo virus lo abbiamo scoperto solo quattro mesi fa.
In questi giorni di confinamento molte imprese sono chiuse ma fervono nelle idee. C’è un ribollire che si rivela nelle telefonate e nelle email che mi vengono scritte da amici e da anonimi imprenditori; con molta passione e voglia di ripartire.
Sappiamo che la riapertura delle aziende avverrà con prudenza e in modo progressivo. Alcune cose non saranno come prima e si dovrà avere molta attenzione verso l’igiene, e questo cambierà alcune nostre abitudini.
Oggi dobbiamo concentrarci sui comportamenti e sulle buone prassi riguardanti come sanificare gli ambienti. Deve prevalere il buonsenso e la consapevolezza che la salute è al primo posto. Per questo ogni azienda si dovrebbe dotare di un piano di sicurezza biologica, che da professionista dell’igiene mi auguro lasci – almeno – una traccia nel futuro.
La sanificazione è un servizio prescritto al capitolo quattro del Protocollo condiviso per il contrasto e il contenimento della diffusione di Covid-19 negli ambienti di lavoro –14 marzo 2020.
Cosa vuol dire sanificare gli ambienti di un’azienda.
Sanificare vuol dire rendere sano, risanare (dal dizionario Treccani). La sanificazione di un ambiente comprende gli interventi di pulizia, di disinfezione e di disinfestazione. Molti clienti pensando a come sanificare gli ambienti mi chiedono di chiarire la parola sanificazione, di spiegarla nella pratica. La richiesta è legittima perché si potrebbe pensare solo a una di queste attività.
Per quanto riguarda la sanificazione per il contrasto e il contenimento del nuovo coronavirus l’obiettivo della sanificazione si ottiene con la pulizia e la disinfezione, con un’alternanza di attività ordinate da eseguire in modo accurato. In un momento di emergenza sanitaria il senso della parola è esteso, mai riferito a una sola di queste attività se l’obiettivo è la sicurezza dell’igiene.
La pulizia con un detergente e la disinfezione si possono unire in un unico intervento, infatti ci sono prodotti che assicurano le due funzioni, ma io suggerisco di tenere i due interventi distinti per essere più incisivi. La disinfezione delle superfici dovrebbe essere preceduta da una decisiva detersione che rimuova tutte le impurità depositate, in questo modo anche i disinfettanti più avanzati danno i migliori risultati.
Come sanificare gli ambienti.
Si deve superare il cosiddetto pulito apparente, e sul concetto di pulizia sarò esplicito: vuol dire rimuovere lo sporco, anche quello invisibile. In un periodo di emergenza sanitaria per le disinfezioni contro il Coronavirus si dovrebbe eseguire la pulizia con istruzioni tipiche degli ambienti sensibili alle infezioni. Sono spazi che necessitano di un contrasto quotidiano ai microrganismi patogeni, dove i lavori si fanno con gradi diversi secondo la destinazione d’uso.
Un piano di biosicurezza, in una grande azienda, può prevedere la suddivisione degli ambienti per il rischio infettivo: aree ad alto rischio, aree a medio rischio e aree a basso rischio, con disposizioni diverse su come sanificare gli ambienti. Tenendo conto che le esigenze di igiene sono direttamente proporzionali alla densità delle persone che abitano i luoghi. Per la concentrazione di persone e gli stretti i rapporti in alcuni reparti potrebbero servire più sanificazioni giornaliere, magari dedicate solo ad alcuni ambiti.
Cosa non può mancare nella sanificazione degli ambienti.
In tutti gli ambienti, oltre alle operazioni di routine, ogni giorno non potranno mancare:
- la spolveratura a umido delle superfici e degli arredi, con la rimozione dello sporco di tutti i giorni, dall’ambiente e da tutte le superfici usate;
- la detersione e la disinfezione delle stesse superfici, attenzione a quelle che vengono toccate frequentemente, sono: tastiere, touch screen, telefoni, maniglie ecc. Gli interventi vanno eseguiti con le stesse istruzioni anche alle postazioni di lavoro dei reparti di produzione.
- un’attenzione particolare ai servizi igienici che sono frequentati da tutto il personale. I medici stimano che un paziente su tre affetto da Coronavirus ha un’eliminazione fecale del microrganismo. Nelle pulizie dei pavimenti si tenga presente che sono superfici a basso rischio.
Un buon detergente può essere associato con un igienizzante sanificante, ma l’ultimo passaggio deve essere fatto con un disinfettante definito presidio medico chirurgico o classificato come biocida (Regolamento UE n. 528/2012).
A cosa fare attenzione.
E’ inoltre importante fare attenzione ai tempi di contatto del disinfettante con le superfici, sono da rispettare per essere certi di aver inattivato il virus. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto si dovrebbe leggere l’etichetta che riporta anche i rischi per la persona.
Alcuni prodotti potrebbero essere corrosivi e/o non compatibili con alcuni costituenti delle superfici da sanificare. Visto il rischio infettivo, per tutte le operazioni di sanificazione è meglio utilizzare i panni monouso, valutando il loro smaltimento secondo il rischio biologico. Un accenno anche allo smaltimento delle confezioni dei prodotti che potrebbero essere rifiuti speciali.
Sanificazione degli ambienti: quanto dura una disinfezione?
Anche se il disinfettante impiegato è valido e ben applicato, la disinfezione dura finché la superficie viene di nuovo contaminata. Ecco perché alcune direzioni aziendali, chiedendosi come sanificare gli ambienti con numerosi addetti, hanno deciso di adottare un profilo di igiene alto con servizi continuativi.
E’ bene considerare che i prodotti per la pulizia e la disinfezione possono comportare dei rischi per la salute degli operatori e di qualunque altra persona presente. Il loro uso imprudente potrebbe determinare seri problemi di salute: se inalati, per contatto o se per sbaglio ingeriti. Durante l’uso si devono indossare i dispositivi di protezione appropriati, arieggiando gli ambienti con una frequenza adeguata.
Come sanificare gli ambienti: serve la disinfezione fatta da specialisti?
Tra le precauzioni igieniche da adottare nei momenti di crisi c’è la disinfezione eseguita dallo specialista. E’ un servizio di alta disinfezione da eseguire periodicamente a completamento delle iniziative che ogni giorno assicurano l’igiene. Suggerisco disinfezioni periodiche di alto livello, eseguite a regola d’arte nei reparti con il più alto rischio infettivo. Sono ambienti identificati con un’attenta valutazione del rischio biologico.
La disinfezione professionale periodica dovrebbe rientrare in un piano strutturato di biosicurezza aziendale. Un servizio professionale è sempre documentato e tra i documenti forniti all’azienda non possono mancare la scheda di sicurezza dei prodotti usati, e il certificato di regolare esecuzione del servizio.
Il profilo dei servizi di un’impresa di disinfestazioni professionale è migliorato dalla certificazione UNI EN16636 che prevede istruzioni operative specifiche anche per la disinfezione degli ambienti.
Atteniamoci alle disposizioni, ma con un occhio anche all’ambiente.
Per contenere il rischio di diffusione di Covid19 (malattia) dobbiamo essere concreti, attenerci alle istruzioni operative in vigore che derivano dalle evidenze scientifiche. Per questo dobbiamo evitare servizi superflui come le disinfezioni rivolte a intere cubature di grandi corpi di fabbrica oppure, ai piazzali.
E per concludere rivolgo un pensiero al rischio che deriva dall’inquinamento chimico. Anche se il profilo tossicologico di un detergente o di un disinfettante è basso, teniamo sempre conto del suo impatto sull’ambiente. Oggi combattiamo contro un nemico invisibile e pericoloso per la nostra salute, e così potrebbe sembrare lecito usare qualsiasi sostanza per contrastarlo. Ma l’inquinamento chimico non deve essere sottovalutato, potremmo determinare un altro problema per la nostra salute e anche per l’ambiente.
Eurogreen Lab esegue servizi di alta disinfezione e sterilizzazione a freddo con istruzione di lavoro UNI EN 16636:2015. Impieghiamo prodotti per uso professionale (prodotti biocidi Regolamento UE n. 528/2012) e Presidi Medico Chirurgici (PMC), non tossici, non corrosivi, con azione virucida riportata in etichetta, a basso impatto ambientale.
Se vuoi approfondire scarica il documento Buone prassi igieniche nei confronti di SARS-CoV-2 (Vol. 1) dell’Associazione Nazionale delle Imprese di Disinfestazione